Il gaming professionistico sta diventando un fenomeno da competizione riconosciuto, al punto che il Comitato Olimpico Internazionale si riunirà per decidere se inserire gare eSports come discipline da medaglia a partire dai giochi di Parigi 2024. Intanto negli eventi pre-olimpici di Tokio 2020 ci sarà spazio per due tornei con mezzo milione di dollari di montepremi. Il fenomeno, che nel mondo produce un fatturato da oltre 1 miliardo di dollari, vede la sua popolarità crescere anche in Italia.
L’Asia precursore negli eSports – Chi pensa che questo sia un fenomeno solo recente si sbaglia: le prime competizioni denominate eSports nacquero con i celebri titoli Warcraft e Quake nel paese che per primo ne intuì l’importanza: la Corea del Sud. Nel 2000, su iniziativa del Ministero dello Sport, nacque la Korean eSports Association che mise delle regole e facilitò l’ingresso dei media. Nacquero così due canali televisivi, che trasmettono incontri h24, e vennero creati i primi stadi dedicati, che regalano agli spettatori atmosfere simili alle classiche arene sportive.
Anche la Cina negli ultimi due anni si è tuffata in questo business: la città di Chongqing ha visto nascere il primo stadio dedicato, con 7 mila posti e schermi LED capaci di proiettare all’esterno le immagini di ciò che accade all’interno, e presto anche Shanghai vedrà la costruzione di una struttura simile.
Tutto il Mondo è coinvolto – Negli USA il più grande stadio eSports si trova a Dallas: l’Arlington Convention Center dispone di 3 mila posti a sedere, con nuove costruzioni in programma a Philadelphia e in altre città. Per capire la dimensione del fenomeno negli Stati Uniti basta guardare al seguito che ha avuto la finale del Fortnite World Championship, sia dal vivo che su Twitch, che ha visto campione un giovane proveniente dalla Pennsylvania, Kyle Giersdorf, che si è portato a casa il premio da 3 milioni di dollari.
In Europa sono tante le realtà che seguono con interesse gli eSports. A Londra è nata la Red Bull Gaming Sphere, spazio polifunzionale dove potersi allenare con i principali titoli in commercio. Il Real Madrid, invece, sta progettando di dedicare uno spazio agli sport elettronici dentro il nuovo Santiago Bernabeu.
Per quanto riguarda l’Italia, il mercato è ancora indietro e si spera nelle grandi società di calcio che potrebbero trascinare il fenomeno con la loro forza mediatica. Gli appassionati dovranno lavorare per far crescere il movimento che per ora vede circa 350 mila gamers assiduamente coinvolti. Al fianco dei team più conosciuti del settore (QLASH, Mkvers, Samsung Morning Stars e Campus Party Sparks) si stanno affacciando altre realtà come Orlandina Basket e Ferrari, e per il calcio Sampdoria, Roma, Bologna, Parma. Insomma, siamo vicini al grande passo e presto le istituzioni saranno costrette a riconoscere il fenomeno e avviare progetti di stadi dedicati.
Eventi in arrivo – Dal 27 al 29 settembre, alla Fiera Milano Rho ritorna la Milan Games Week. 16 mila metri quadrati dedicati ai gamers sportivi con tornei nazionali e internazionali. Dentro la Adidas eSports Arena ci saranno innumerevoli sfide con i titoli più popolari: da Tom Clancy’s Rainbow Six Siege a League of Legends. Inoltre Gillette sarà lo sponsor della finale di Fortnite con un premio da 8 mila euro, invece Intesa Sanpaolo ha messo in palio 6 mila euro per il torneo di Hearthstone.
Dal 10 al 13 ottobre a Trento, all’interno della Fiera dello Sport, ci sarà uno spazio dedicato agli sport elettronici competitivi. Non ci saranno solo sfide videoludiche tra i migliori gamers italiani, ma anche workshops e dibattiti per fare il punto della situazione e spiegare ai profani l’evoluzione di questa disciplina. Le attività saranno organizzate insieme a ProGaming ed Esl Italia con il supporto tecnologico di Omen by Hp. La collaborazione con il marchio americano è stata voluta per dare ai videogiocatori la migliore tecnologia e portare al massimo il livello di competizione, soprattutto per i titoli del genere Battle Royale: il vero fenomeno del momento.
Non resta che farsi coinvolgere da tutte queste novità, rispolverare la console e armarsi di gamepad, perché i videogiochi non sono più un’attività per sfigati rinchiusi nelle loro camerette, ma sono da considerarsi a tutti gli effetti roba seria!
Fonte 1° immagine: Flickr Autore: Richard Ye (yerich) Licenza: CC BY-SA 2.0
Fonte 2° immagine: Pexels Autore: Philipp Keller Licenza: CC0 1.0