Nome: Escape from LaVille – Produttore: Destiny Glove
Dimensione: 25,8 MB – Prezzo: 1,59€
Compatibilità: iPhone, iPod Touch ed iPad. Richiede iOS 3.0 o successivi
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Ho appena finito Escape from LaVille, un gioco d’avventura made in Italy (ma purtroppo soltanto in inglese) in stile punta e clicca: un sistema di gioco simile a classici come Monkey Island, ma dall’atmosfera praticamente opposta.
Il gioco sta riscuotendo un buon successo soprattutto negli USA: è stato inserito nella categoria “Nuove e degne di note” dello store d’oltreoceano, oltre ad essere stato segnalato da SlideToPlay tra i migliori giochi indipendenti. Ma passiamo alla recensione vera e propria.
Grafica e sonoro
Iniziamo dall’estetica: Escape from LaVille non ha moltissimi scenari, ma sono tutti graficamente molto curati e studiati. La visuale di gioco è in prima persona e non ci sono incoerenze, in generale il feeling grafico è molto positivo. Il sonoro invece delude un po’: la musica è ripetitiva, anzi, angosciante. D’accordo che il gioco deve creare angoscia e paura (e ci riesce, specialmente nella seconda metà) ma un minimo di alternanza nella soundtrack non guastava.
Longevità
Punto cruciale di ogni avventura grafica è la longevità: un gioco di avventura, una volta terminato, è terminato per sempre. Per questo vi invito a non cercare guide su internet ma a godervelo tutto, strizzandovi il cervello per arrivare alle soluzioni. La maggior parte degli enigmi è facilmente risolvibile ma non mancano i punti cruciali che vi faranno imprecare in tutte le direzioni (vi do un piccolo indizio: il modo per aprire lo specchio si trova all’interno della sua stessa stanza…). In definitiva, senza aiuti il gioco può durare anche giorni. Verosimilmente ci passerete almeno 4-5 ore, durante le quali sarete completamente presi dalla narrazione e dai dettagli di una storia costruita davvero a regola d’arte.
Giocabilità e sistema di controllo
In apertura l’ho chiamato punta e clicca, ma in realtà il punta non c’è: da una parte le azioni si semplificano non dovendo scegliere tra un menù di azioni (in pratica le azioni sono due: raccogli ed usa), dall’altra si complicano proprio per la mancanza di un “rollover”. Per dirla in maniera più semplice: durante il gioco non avremo idea di quali siano gli oggetti cliccabili (fatta eccezione per quelli proprio evidenti) e dovremo provare a premere un po’ ovunque. Questo può avere lati positivi o negativi, è soggettivo. Il sistema comunque, proprio per la sua semplicità, è molto intuitivo e ci permette di calarci subito nel vivo del gioco, grazie anche ad una stanzetta iniziale nella quale potremo prendere dimestichezza con il sistema di controllo.
La giocabilità insomma è ottima, ma anche qui ho una critica da fare: il passaggio da una stanza all’altra è lento, non tantissimo, ma abbastanza per risultare fastidioso, soprattutto perché c’è da cambiare spesso stanza. Gli sviluppatori però mi hanno assicurato di aver già risolto il problema e a giorni (forse addirittura domani) sarà disponibile un aggiornamento che ridurrà il peso dell’app e ne migliorerà le prestazioni.
Giudizio complessivo
Seppure singolarmente i voti non siano altissimi il gioco è comunque sensibilmente consigliato. Per godervelo a pieno, però, dovrete soddisfare tre requisiti fondamentali: il primo è essere avvezzi alla tipologia di gioco, ovvero essere appassionati di giochi d’avventura (ma anche se non lo siete, è un’ottima occasione per iniziare ad esserlo), il secondo è avere fegato. Il gioco ha un’atmosfera davvero inquietante e la storia (molto bella) tratta di zombie, esperimenti su esseri umani ed esoterismo. Terzo ed ultimo requisito è che purtroppo bisogna conoscere l’inglese. Non è richiesto un livello alto, basta saperlo masticare e magari aiutarsi in alcuni punti con un traduttore online. Gli sviluppatori dicono che è per ragioni di mercato, comunque sono al lavoro per la versione italiana, nonché per un sequel. Speriamo arrivino presto entrambe le cose.
Grafica 7
Sonoro 5
Giocabilità e longevità 7,5
Sistema di controllo 6,5
Voto Complessivo 7
3 commenti su “Escape from LaVille: un’avventura horror”